Running: come smaltire l'acido lattico e favorire il recupero muscolare

Tutte le informazioni per capire come smaltire l’acido lattico dopo l’allenamento e recuperare in fretta

Praticare attività fisica in maniera è estremamente importante per la salute dell'organismo umano e la prevenzione di diverse patologie, specialmente quelle cardiovascolari e quelle legate ad uno stile di vita sedentario.

Tra tutti i vari tipi di allenamenti tra cui è possibile scegliere, la corsa rappresenta l'allenamento più comune svolto da milioni di persone in tutto il mondo.

Quando ci alleniamo, la frequenza cardiaca e il ritmo respiratorio aumentano progressivamente, per consentire al corpo di mantenere inalterati i livelli di ossigeno e di nutrienti ad ogni singola cellula dell’organismo.

Tuttavia, quando gli allenamenti sono troppo intensi, o se siamo poco in forma, può capitare che il corpo non riesca a soddisfare abbastanza velocemente il fabbisogno energetico dei muscoli, andando su fonti di energia alterativa e aumentando la produzione di acido lattico, un sottoprodotto tossico del metabolismo anaerobico.

Vediamo, allora, come smaltire l’acido lattico nelle gambe e favorire un veloce recupero muscolare.

Cos’è l’acido lattico e in che modo viene prodotto dal corpo

Prima di capire come smaltire l’acido lattico dopo la corsa, è necessario comprendere come si forma questa sostanza nell’organismo e quali sono gli effetti che produce sui muscoli.

Ovviamente, le reazioni biochimiche che avvengono nel corpo, specialmente quando subentra un bisogno maggiore di ossigeno e nutrienti sono molto complesse, tuttavia, proviamo a sintetizzare questo discorso in maniera più semplice.

Partiamo dal presupposto che, in condizioni normali, il corpo umano utilizza l'ossigeno per convertire il glucosio e produrre energia, tramite quello che viene chiamato metabolismo aerobico.

Ora, nel momento in cui questo metabolismo non è più in grado di soddisfare il fabbisogno energetico che il nostro corpo richiede, come durante un esercizio fisico intenso e prolungato, in cui l'apporto di ossigeno può essere carente, è necessario trovare altre fonti energetiche, attivando quello che viene chiamato metabolismo anaerobico lattacido.

In tali condizioni, il corpo umano è in grado di convertire il glucosio in energia senza l'utilizzo di ossigeno, producendo però degli scarti metabolici, il cui esempio più importante è una maggiore formazione di acido lattico.

L’acido lattico è il principale sottoprodotto del metabolismo anaerobico ed è una sostanza tossica per le cellule, il cui accumulo nei muscoli può causare sensazioni di bruciore, fatica e dolore durante o dopo l'esercizio intenso e portare alla comparsa dei crampi muscolari.

Nello specifico, non si tratta di un vero e proprio prodotto di rifiuto. Infatti, gli esseri umani producono quotidianamente questa sostanza nel corpo, che è il derivato sia dell'attività di alcuni tessuti che hanno un metabolismo esclusivamente anaerobio, come la retina o i globuli rossi, sia in base all'effettiva disponibilità di ossigeno nell'organismo.

Tuttavia, nel momento in cui l’organismo deve fare fronte ad una richiesta energetica maggiore di quanto il metabolismo aerobico sia in grado di fornire e ricorre alla produzione di energia in assenza di ossigeno, l'acido lattico inizia ad accumularsi, provocando alcuni sintomi piuttosto spiacevoli, fra cui:

  • Dolori muscolari
  • Crampi
  • Sensazione di nausea e vomito
  • Tachicardia o ipotensione

 

Si tratta di sintomi che ognuno di noi ha sperimentato almeno una volta durante la corsa e che non portano a conseguenze preoccupanti; tuttavia, rappresentano un disturbo sia durante l'attività fisica, poiché ci costringono a diminuire l'intensità del nostro workout, sia successivamente poiché causano bruciori e dolori ai muscoli che possono durare anche qualche giorno.

Per questi motivi, è necessario capire come smaltire l'acido lattico ed evitare questi fastidiosi sintomi, in modo da ottenere un recupero fisico molto più veloce.

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Come smaltire l’acido l’attico: quali trattamenti applicare

Capire come smaltire l’acido lattico è un aspetto fondamentale sia per migliorare lo svolgimento dell'esercizio fisico, sia per migliorare il recupero post attività ed evitare l'insorgenza di spiacevoli sintomi come bruciore e dolore ai muscoli.

È importante precisare che l'acido lattico in sé non è dannoso per i muscoli e, anzi, una volta finita l’attività fisica, viene convertito nuovamente in glucosio dal fegato.

Inoltre, specialmente agli inizi la produzione di acido lattico è legata alla scarsa forma fisica e al fatto che il corpo ha bisogno quasi da subito di ricorrere al metabolismo anaerobico. Fattore che può essere migliorato con il tempo e la costanza.

 Tuttavia, gli effetti che implica quando viene prodotto in quantità abbondati sono piuttosto fastidiosi e limitanti.

Sebbene esistano molte precauzioni su cui si può fare affidamento per evitare quello che comunemente viene chiamato “debito d’ossigeno”, come rimanere idratati, riposare tra un allenamento e l'altro, respirare profondamente e fare stretching, per garantire un recupero completo ed eliminare questa sostanza dall'organismo, è necessario affidarsi a trattamenti efficaci.

La terapia vibrazione locale è uno strumento perfetto per il trattamento dopo l'attività fisica, poiché è in grado di agire direttamente sui muscoli aiutando l'organismo a recuperare più velocemente dagli sforzi fisici.

Le vibrazioni, infatti, sono in grado di penetrare per più di 6 cm nei tessuti, andando così a riequilibrare e normalizzare il tono muscolare, aumentando il potenziale di forza del muscolo stesso.

Questo aspetto è particolarmente importante perché permette di allentare la tensione, ripristinare la corretta contrazione muscolare ed eliminare l’affaticamento prodotto dallo sforzo fisico.

Inoltre, le contrazioni generate dalle vibrazioni migliorano la circolazione sanguigna e linfatica, accelerando i meccanismi di rigenerazione e riparazione del corpo, fattore che contribuisce enormemente al recupero dall’affaticamento muscolare e all’eliminazione di sostanze come l’acido lattico.

Il trattamento post running con la vibrazione locale si rivela davvero efficace e affidabile perché si occupa di vari aspetti legati allo sforzo fisico, tra cui eventuali affaticamenti muscolari e il dolore, interrompendo i segnali dolorosi che dalla periferia arrivano al cervello, tramite quella che viene chiamata “teoria del gate control”.

Questa applicazione terapeutica è molto semplice da utilizzare e può essere sfruttata sia da professionisti della salute che come metodo di auto-trattamento quotidiano da applicare direttamente a casa.

Quest’ultima caratteristica è destinata proprio agli sportivi che praticano attività fisica con continuità, poiché permette loro di avere a disposizione uno strumento di auto-trattamento da sfruttare dopo ogni sessione di allenamento per ottenere un recupero più veloce e contrastare l'affaticamento muscolare.

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Capire come smaltire l’acido lattico, come prendersi cura dei propri muscoli e favorire un veloce e sano recupero dopo l’attività fisica sono tutte informazioni fondamentali per le persone che vogliono mantenersi in forma attraverso la corsa, senza incappare in spiacevoli disturbi o infortuni.

Ancora più importante è affidarsi a strumenti sicuri e professionali, come il nuovo NOVAFON power 2.

Questo apparecchio massimizza l’effetto terapeutico delle vibrazioni ed è perfetto per trattare tutti i disturbi di natura muscolare, dall’affaticamento agli infortuni più seri.

Inoltre, NOVAFON mette a disposizione corsi di formazione professionali, con docenti che hanno una lunga esperienza nel trattamento con la terapia vibrazione locale e webinar gratuiti per illustrare il funzionamento dei dispositivi, la miglior applicazione possibile degli accessori e tutta la vasta gamma di applicazioni terapeutiche.

Ora che sai come smaltire l’acido lattico e quali effetti produce sull’organismo, contattaci per avere maggiori informazioni, accedere ai corsi o valutare i nostri prodotti innovativi.

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