Che differenza c'è tra paralisi spastica e flaccida? Ecco cosa sapere
Le differenze tra paralisi spastica e flaccida a livello anatomico e i possibili interventi
La capacità di movimento degli esseri umani dipende da una serie di azioni e reazioni fisiologiche e biochimiche in cui muscoli, articolazioni, annessi e tutto l'apparato scheletrico sono coordinati da segnali che il cervello invia lungo la rete dei nervi.
Semplificando molto il concetto, possiamo dire che la capacità di muoversi dipende dagli stimoli che il cervello invia ai muscoli. Questi stimoli viaggiano lungo le fibre nervose presenti in tutto il corpo.
Quando per cause traumatiche, patologiche o congenite subentra un'interruzione di questi stimoli che il cervello invia ai muscoli, il corpo umano non è più capace di muoversi, quindi si verifica la cosiddetta “paralisi muscolare”, che può essere spastica o flaccida.
Le differenze tra paralisi spastica e flaccida sono molte e dipendono sia dalla sintomatologia di riferimento, sia dalla causa scatenante. Analizziamo, allora, quali sono i fattori che possono condurre ad una paralisi, ma anche i sintomi e le tecniche riabilitative più efficaci.

Quali sono le cause scatenanti e i sintomi dei vari tipi di paralisi
Quando si esegue una valutazione del sistema motorio, si vanno a prendere in considerazione diverse caratteristiche, tra cui la forza muscolare, il tono muscolare ed il trofismo.
Questo perché la forza rappresenta la capacità motoria di vincere una resistenza, il tono muscolare è definito come la resistenza percepita alla mobilizzazione passiva, mentre il trofismo muscolare indica il volume del muscolo il quale, a sua volta, è Influenzato da numerosi fattori.
Nel momento in cui è necessario individuare le differenze tra paralisi spastica e flaccida, queste vengono stabilite proprio sulla base dei tre fattori appena citati. Ovviamente, il risultato finale di una paralisi motoria è sempre una perdita totale o parziale, temporanea o definitiva, di forza muscolare e di movimento, ma ciò che cambia sono le manifestazioni sintomatiche e le caratteristiche.
Prendendo in esame la paralisi spastica, possiamo notare che, oltre alla perdita di forza muscolare si verifica anche un aumento eccessivo del tono muscolare, chiamato ipertonia muscolare che comporta il verificarsi di contrazioni incontrollabili o spasmi continui.
Al contrario, nella paralisi flaccida si assiste ad un’ipotonia muscolare, ovvero una riduzione del tono con annessa ipotrofia, quindi la riduzione del trofismo muscolare, motivo per cui questa condizione viene spesso indicata anche come paralisi atrofica o periferica.
Le cause che portano alla paralisi muscolare possono essere molto diverse tra loro e dipendere da infortuni traumatici, patologie sistemiche o congenite, e tra le più frequenti possiamo citare:
- lesione del midollo spinale di origine traumatica o non traumatica
- ictus
- malattie neuromuscolari
- patologie autoimmuni
- infezioni batteriche o virali
- malattie ereditarie
- condizioni congenite, come la paralisi spastica infantile.
La paralisi cerebrale infantile, nello specifico, è un disturbo neurologico che può insorgere prima, durante o dopo la nascita e che condiziona pesantemente le capacità motorie e la tonicità muscolare.
Il danno al cervello, caratteristico di questa condizione, porta ad una mancanza di coordinazione nei movimenti e ad una alterata padronanza dei muscoli scheletrici che scatena sintomi anche diversi tra loro, come una flaccidità ed un’ipotonia muscolare, associati però anche a spasticità e rigidità muscolare.
Tutto ciò influenza in modo variabile sia la funzione motoria globale, sia lo sviluppo complessivo del bambino, viziando la postura, il movimento, la capacità di camminare e di compiere movimenti volontari e involontari, oltre a presentare diverse problematiche associate a livello fisico, come stitichezza, epilessia, difficoltà visive, uditive, problematiche comportamentali e molte altre.
In ogni caso, indipendentemente dal fatto che si tratti di paralisi muscolare, paralisi flaccida e spastica o paralisi cerebrale infantile, mettere in atto terapie riabilitative è essenziale per migliorare le condizioni generali dei muscoli e la coordinazione motoria.
Non sempre è possibile definire un piano terapeutico per trattare paralisi spastica o flaccida, poiché molto dipende dalla causa scatenante e anche dalla reversibilità o meno di questa condizione.
Tuttavia, è possibile agire creando un piano di gestione dei sintomi, con l’obiettivo di lavorare sui disturbi più importanti e condizionanti della paralisi muscolare e migliorare la qualità della vita di chi ne soffre.
Tra le varie strategie adottabili, la terapia a vibrazione locale offre i risultati migliori, perché permette di lavorare su più fronti contemporaneamente e trattare con successo molti dei sintomi derivanti da questa condizione.
Ad esempio, quando le vibrazioni penetrano e raggiungono un tessuto, sono in grado di riequilibrare e normalizzare il tono muscolare, aumentando anche il potenziale di forza del muscolo stesso.
Questa applicazione terapeutica è perfetta per trattare sia l'ipertono che l'ipotonia, andando a normalizzare la resistenza nelle fibre muscolari e migliorando sia gli spasmi che la flaccidità e lavorando allo stesso tempo anche sulla forza e sul trofismo muscolare.
Inoltre, le contrazioni generate dalla vibrazione locale vanno a migliorare la circolazione linfatica e quella sanguigna, velocizzando i meccanismi di riparazione e rigenerazione dei tessuti.
Un altro fattore da considerare è che la paralisi muscolare può portare a problemi di sensibilità, con perdita di ricettività e intorpidimento. La terapia a vibrazione locale è in grado di agire anche su questo fattore, sollecitando lo scambio di informazioni attraverso la stimolazione del tessuto interessato, migliorando la sensibilità, sia superficiale che interna.
Questa azione terapeutica, ad esempio, è fondamentale nel trattamento della paralisi cerebrale infantile, dove maggiore percezione e sensibilità si traducono in un miglioramento del controllo motorio.
Infine, le vibrazioni sono in grado anche di lavorare sul dolore, interrompendo gli stimoli dolorosi che dalla periferia del corpo arrivano al cervello.
Gli apparecchi per la vibrazione locale sono semplici da utilizzare sia da terapisti qualificati in campo riabilitativo, che come metodo di auto-trattamento utilizzato dai caregiver, in modo da applicare una riabilitazione costante e quotidiana. Inoltre, grazie ad accessori come i sensi roller di NOVAFON, è possibile lavorare su punti specifici e precisi, massimizzando il potere delle vibrazioni.
In questo modo, al di là delle differenze tra paralisi spastica e flaccida, è possibile andare a trattare tutti i sintomi di queste condizioni, garantendo alle persone un miglioramento della coordinazione motoria, della forza, tonicità e trofismo dei muscoli e un alleviamento della sintomatologia.
Differenze tra paralisi spastica e flaccida: quali sono le cure possibili?
Ecco perché scegliere i dispositivi NOVAFON per la vibrazione locale
Le differenze tra paralisi spastica e flaccida sono piuttosto marcate ed evidenti, sia dalla qualità del tono muscolare che dal trofismo. Tuttavia, è necessario trattare queste condizioni per normalizzare il tono muscolare, migliorare la sensibilità e ridurre il dolore.
Per sfruttare al massimo il potere terapeutico delle vibrazioni, è possibile scegliere il nuovo dispositivo NOVAFON power 2.
Questo apparecchio medico certificato è in grado di sviluppare al meglio la vibrazione locale, massimizzando la sua azione terapeutica su muscoli e nervi, andando a lavorare su tutti i sintomi derivanti dalla paralisi.
Inoltre, NOVAFON mette a disposizione corsi di formazione professionali con docenti che hanno una lunga esperienza nel trattamento con la terapia vibrazione locale e webinar gratuiti che illustrano il funzionamento dei dispositivi, degli accessori e il modo migliore per svolgere terapie di auto-trattamento.
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