Cervicobrachialgia che non passa: cosa fare?
Tutti i sintomi peculiari della cervicobrachialgia che non passa e i trattamenti possibili
Le sindromi dolorose sono estremamente complesse da trattare perché variano a seconda della struttura coinvolta, della causa scatenante e dei sintomi.
Il dolore di tipo neuropatico, in particolare, può essere piuttosto complesso perché, oltre a determinare manifestazioni dolorose localizzate nell'area colpita, può facilmente irradiarsi lungo tutto il percorso del nervo coinvolto.
Ad esempio, un’irritazione dei nervi a livello cervicale, che può essere causata da moltissimi fattori, può coinvolgere tutto l'arto superiore, determinando oltre al dolore, anche una limitazione funzionale molto estesa.
Vediamo, allora, come trattare una cervicobrachialgia che non passa e quali sono le terapie più efficaci.

Ecco le caratteristiche principali della cervicobrachialgia
Con il termine cervicobrachialgia, sostanzialmente, si intende una condizione dolorosa che interessa la zona del collo, la spalla e l'arto superiore verso cui si irradia il dolore.
Nella maggior parte dei casi, questa sindrome dolorosa è derivata da un problema di natura neurologica che colpisce le radici nervose presenti lungo le 7 vertebre cervicali. Tuttavia, si tratta di una condizione molto complessa, caratterizzata da un'ampia gamma di sintomi e che può durare anche per molto tempo.
Una cervicobrachialgia che non passa può risultare davvero molto fastidiosa perché, oltre al tratto cervicale della colonna vertebrale, il dolore nel giro di poco tempo può irradiarsi alla spalla e a tutto l'arto superiore, determinando una complessa limitazione funzionale che rende impossibile anche le più comuni attività quotidiane.
Inoltre, se le sensazioni dolorose rappresentano sicuramente la manifestazione principale, questo disturbo si accompagna anche a molti altri sintomi spiacevoli, fra cui:
- formicolio e senso di intorpidimento al braccio e alle dita della mano;
- formicolio e intorpidimento alla spalla e la porzione di torace più vicina;
- debolezza al muscolo deltoide e ai muscoli della cuffia dei rotatori;
- ridotta capacità nel controllare i muscoli flessori delle dita;
- difficoltà nel controllare i muscoli estensori delle dita;
- rigidità al collo;
- vertigini e giramenti di testa;
- cefalea tensiva;
- sonno disturbato.
Inoltre, spesso i pazienti affetti da questo disturbo presentano una maggiore suscettibilità agli stimoli sensomotori su tutto il corpo e, in particolare, sull'arto superiore sofferente.
Per quanto riguarda le cause, nella maggior parte dei casi queste sono da ricondurre o a una radicolopatia cervicale, o alla sindrome dello stretto toracico. Tuttavia, esistono anche altri fattori che possono determinare l'insorgenza di una cervicobrachialgia, tra cui:
- ernia cervicale;
- atrosi cervicale;
- artrite reumatoide;
- malformazioni congenite alla colonna vertebrale;
- osteofiti a livello cervicale;
- traumi a carico del tratto cervicale;
- neoplasia della colonna vertebrale.
In alcuni rari casi, invece, la cervicobrachialgia non presenta una causa nota o provata ma, ad ogni modo, il meccanismo fisiopatologico è sempre legato ad una compressione nervosa dei nervi spinali o dei loro prolungamenti.
Per trattare una cervicobrachialgia che non passa e che possiede un andamento cronico è molto importante concentrarsi sia sui sintomi determinati da questa condizione, sia sui meccanismi fisiologici che le cause scatenanti portano con sé.
Il modo migliore è sicuramente quello di utilizzare un trattamento che sia in grado di agire su più fronti in modo efficace e con risultati provati, come la terapia a vibrazione locale.
Le vibrazioni, innanzitutto, sono in grado di interrompere i segnali dolorosi che, viaggiando sulla rete nervosa dalla periferia del corpo arrivano fino al cervello, ciò è possibile attraverso quella che viene definita “teoria del gate control”, capace di interferire con la via del dolore. Tutto questo è fondamentale per apportare una significativa riduzione della limitazione funzionale.
La vibrazione locale è in grado anche di agire direttamente sul tessuto muscolare, andando a riequilibrare e normalizzare il tono dei muscoli e aumentando il potenziale di forza. Tale azione tende a risolvere la tensione muscolare e a sciogliere punti di contrattura, che spesso sono proprio alla base di una compressione nervosa.
Questo meccanismo genera delle vibrazioni che vanno anche a migliorare la circolazione linfatica e sanguigna, velocizzando i normali meccanismi di riparazione e rigenerazione dei tessuti.
Tra l’altro, utilizzando le testine del Myofascial set è possibile lavorare in maniera mirata e specifica lungo le fasce muscolari, per massimizzare l’azione terapeutica.
Si tratta di una terapia molto semplice da fare, sia per professionisti qualificati nel campo della riabilitazione, sia come metodo di auto-trattamento quotidiano da fare direttamente a casa.
Cervicobrachialgia che non passa: come intervenire?
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Il dolore alla zona cervicale può risultare molto condizionante ma, quando questo si irradia verso l’arto superiore è in grado di limitare enormemente la funzionalità del corpo. Per questo motivo, deve essere trattato con terapie assolutamente efficaci.
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